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Disturbo di panico

Tale disturbo psichico è molto frequente (1-3% della popolazione) e la sua caratteristica fondamentale e' il ricorrere di attacchi di panico, cioè di crisi d'ansia acuta, vissute con estremo disagio o sofferenza, con almeno quattro sintomi caratteristici associati tra di loro.
Esso è più frequente nel sesso femminile e insorge tipicamente durante l'adolescenza o l'età giovane-adulta (raro dopo i 40 anni). Molto spesso è associato all'Agorafobia e si manifesta sotto forma di una crisi d'ansia acuta- violenta che generalmente raggiunge l'acme in pochi secondi e puo' anche durare alcuni minuti.
Gli attacchi di panico, in particolare i primi episodi, di solito sono inaspettati ed improvvisi (non sembrano scatenati da situazioni particolarmente temute o evitate) e si manifestano tipicamente con l' insorgenza di un' intensa apprensione, paura e terrore che sfugge ad ogni controllo (fenomeno tutto o nulla"). Dopo i primi episodi si sviluppa nel soggetto una sensazione di catastrofe imminente spesso associata ad una particolare ansia anticipatoria che si manifesta con un crescente timore che le crisi possano ripetersi e che pervade tutta la sua vita, e che dà luogo ad uno stato di continua apprensione e ipervigilanza.
Generalmente dopo i primi attacchi i pazienti chiedono ripetutamente aiuto al medico con l'idea di avere qualche malattia di tipo organico e, parallelamente, la paura che l'attacco di panico si possa ripetere (la paura della paura o problema secondario) senza che si possa essere aiutati o soccorsi, favorisce l'insorgenza dell'agorafobia, vale a dire il timore di frequentare luoghi ritenuti pericolosi (situazioni attivanti) rispetto alla possibilità dell'insorgenza dell'attacco stesso. Gli attacchi di panico sono frequentemente associati con i Disturbi dell'Umore (Disturbo Depressivo Minore)
Secondo il modello psicodinamico, condizione predisponente per l'insorgenza degli attacchi di panico sarebbe la presenza di pulsioni inconscie di natura sessuale le quali minacciano di diventare conscie e generano tensione. Qualora il meccanismo difensivo della rimozione venga meno, l'ansia si manifesta sotto forma di attacchi di panico.
Secondo invece il modello cognitivo-comportamentale l'ansia può essere attivata attraverso pensieri o immagini che rendono ansiogene situazioni che non dovrebbero esserlo. Una volta provata, diventerebbe una risposta condizionata scatenata da stimoli uguali o analoghi a quelli che ne hanno determinato la prima insorgenza. I pensieri "irrazionali" deriverebbero da modalita' personali di costruire la realta' probabilmente apprese durante lo sviluppo evolutivo ed in particolare attraverso la relazione con figure genitoriali.
Se tale disturbo non viene trattato può assumere un andamento cronico, con riacutizzazioni periodiche (spesso 2-3 attacchi la settimana) e consolidamento dell'Agorafobia.
Le limitazioni personali, relazionali, lavorative e familiari determinate dal Disturbo di Panico possono essere assai invalidanti.
Se trattato in maniera adeguata, la prognosi è molto buona, con pieno recupero funzionale.
I sintomi dell'Attacco di Panico sono:

 

 

1. dispnea o sensazione di soffocamento;
2. palpitazioni o tachicardia;
3. dolore o fastidio al torace;
4. sensazione di asfissiare
5. vampate di calore o sensazioni di freddo;
6. sbandamenti, instabilita', sensazioni di svenimento;
7. tremori fini o a grandi scosse;
8. parestesie (torpore o formicolio);
9. sudorazione;
10. nausea o disturbi addominali;
11. depersonalizzazione o derealizzazione;
12. paura di morire;
13. paura d' impazzire o di fare qualcosa d' incontrollato.

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