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Cervara di Roma

Cervara sorge nella parte più alta del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, dominando la Valle dell'Aniene. Fu donata nel IX secolo dal duca Cesario al Monastero sublacense, e in un atto dell' 867 Niccolò I ordinò di costruirvi un castrum. Alcuni studiosi fanno derivare il paese da un insediamento dei Saraceni, che avrebbero dato il nome di Cervara all'abitato dopo aver rinvenuto un cervo tra i dirupi. L'appartenenza al Monastero è comunque certa, come recita una lapide che reca la richiesta di Leone IX di mantenere con cura il Monastero e i suoi annessi, tra i quali è citata Cervara. Nell'XI secolo fu costruita la fortezza e Pasquale II, nel confermarne la proprietà ai benedettini, denominò il paese 'Rocca Cervaria'.

Cervara fu al centro, nel corso dei secoli, di molte contese. Nel 1273, la Rocca fu occupata da Pelagio di Jenne, amministratore di Santa Scolastica, il quale, non essendo stato eletto abate del Sublacense, decise di imporsi con i suoi seguaci appropriandosi di Rocca Cervara e dei territori circostanti per tre anni, finché Guglielmo di Borgogna, inviato da papa Innocenzo V, lo sconfisse dopo due mesi di scontri cruentissimi.

Nel XIII secolo sopraggiunsero i Tìburtini che imposero a lungo dazi e gabelle ai paesi del territorio, fino a quando l'abate francese Ademaro li sconfisse nella battaglia di Campo d'Arco: il riscatto dei prigionieri servì alla realizzazione der Ponte di San Francesco a Subiaco.

Un periodo di aspre Iotte coinvolse Cervara quando l'Abbazia fu governata da Tommaso da Celano, il quale, pur tassando pesantemente i sudditi, non consegnava le annuali cento rubbie di grano al Monastero. La contesa con i monaci ebbe fine per l'intervento di papa Bonifacio IX. Nel 1509 l'abate Pompeo Colonna tentò senza successo di restaurare la Repubblica Romana e per sfuggire alla ritorsione pontificia rimase nella Rocca fino alla morte di papa Giulio Il. Anche Cervara subì l'assalto di Marco Sciarra e dei suoi briganti, che distrussero il vicino borgo di Prugna, massacrando uomini, donne e bambini.

Cervara passò nel 1753 alla Congregazione del Buon Governo per volontà di Benedetto XIV; con l'Unità d'Italia, divenne Comune autonomo. Durante la Seconda guerra mondiale, si distinse in alcune azioni partigiane.
Per le sue straordinarie attrattive paesistiche, con il suo aspetto tipicamente medievale inserito in una cornice naturale incantevole, il paese è una frequentata meta turistica. Di particolare interesse sono i resti della Corte, la fortezza della prima metà dell'XI secolo, restaurata nel XVI secolo.

Accanto è la Collegiata di Santa Elisabetta e San Felice Martire, che secondo l'incisione sulla campana più grande fu edificata nel XV secolo, ed è appoggiata sulla rocca in ripido pendio. Su una collina appena fuori dal paese è la Chiesa di Santa Maria della Portella.

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