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Sant'Angelo Romano

Sant'Angelo Romano

Il paese sorge sulla cima di uno dei tre colli che costituiscono i Monti Cornicolani, il Monte Patulo, in una posizione spettacolare che domina tutta la pianura sottostante. Il territorio mostra ancora segni evidenti delle sue origini antiche, come i resti delle mura ciclopiche, anche se ormai esigui, e la 'Grotta di Caterinella', un dolmen che è stato ritrovato non lontano dal paese. Il centro abitato di Sant' Angelo Romano sorge, secondo le ipotesi più accreditate, sul sito dove si trovava l'antica città sabina di Medullia, che venne successivamente conquistata dai Latini per poi essere sottomessa dai Romani. A questo punto le notizie diventano molto scarse riguardo agli avvenimenti che coinvolsero il paese, e dobbiamo aspettare il Medioevo per riuscire a ritrovare tracce di Sant'Angelo.

Nonostante le poche fonti documentarie, resti archeologici di una grande villa patrizia nel territorio, sopravvissuta probabilmente fino alla caduta dell'Impero, confermano le radici romane del paese. In epoca medievale, nel periodo in cui tutto il Lazio era infestato da orde barbariche che provenivano dal nord e dai Saraceni che sferravano i loro attacchi dal mare devastando intere città, anche Sant'Angelo fu oggetto di pesanti scorrerie. Sul Monte Patulo era stata eretta, in data non ben precisata, un'Abbazia che i monaci di San Paolo avevano fortificato con una rocca, in modo da renderla più sicura.

Le popolazioni dei tanti luoghi depredati e distrutti trovarono accoglienza e rifugio nell'Abbazia, lì sentendosi finalmente al sicuro. Monte Patulo fu il nome che prese inizialmente questo piccolo centro abitato, che poi, nel corso del X secolo, venne consacrato a San Michele Arcangelo e prese così il nome di Sant'Angelo. Nel XIII secolo il cardinale napoletano Raimondo Capocci si stabilì a Roma ed acquistò nella campagna circostante diverse proprietà, tra cui Sant'Angelo, che divenne feudo della famiglia fino al 1370, quando passò agli Orsini. La famiglia romana si adoperò per fortificare ancora meglio il paese e renderlo più sicuro con l'ampliamento della fortezza.

Fra alterne vicende che li videro ostacolati dal volere di papi e vescovi, gli Orsini riuscirono a mantenere il possesso del feudo fino alla fine del XVI secolo. Fu poi la volta dei Cesi, i quali governarono questo possedimento dal 1594 al 1668 con grande equilibrio, operando dei cambiamenti notevoli che diedero alla vecchia fortezza l'aspetto di un castello da principi, sia pur sempre fortificato, e al paese, notevolmente abbellito, un nuovo impulso vitale. Federico Cesi visse per quasi due anni a Sant'Angelo, la sua dimora preferita, amato e stimato dai suoi concittadini.

Il feudo passò quindi ai Borghese e perse per sempre la vivacità intellettuale e la prosperità che aveva conosciuto con i Cesi. All'inizio del XVIII secolo divenne un piccolo Comune dello Stato Pontificio e dopo il 1870 passo al Regno d'Italia.
Il Castello Orsini, costruito all'inizio del XV secolo su una struttura quadrangolare con grandi torri ai lati, è il monumento piu importante del paese e appartiene alla famiglia Cornacchia. La Chiesa di Santa Maria e San Biagio fu costruita nel 1748 da Pietro Rondoni e ospita un trittico di Antoniazzo Romano. La Chiesa di Liberata è ispirata alla leggenda della martire spagnola, raffigurata in un dipinto sull'altare maggiore. La Chiesa di San Michele Arcangelo è la più antica del paese, risalente al XII secolo e consacrata da papa Eugenio III.

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